Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
  Santi

 

Giovanni Montfort e la caduta

di Acri

Rino Cammilleri  

 

Dopo la caduta di San Giovanni d'Acri nel 1291, i cavalieri latini lasciarono la Terrasanta e alcuni si rifugiarono a Cipro. Giovanni Montfort era Maestro dei Templari, i monaci-cavalieri che saranno ingiustamente distrutti da Filippo il Bello nel secolo seguente. Egli in quell'occasione guidò trecento baroni crociati francesi e tedeschi: si stabilirono a Cipro e vi condussero una vita di perfetta santità, distribuiti in vari eremi. Liti intestine alla Cristianità avevano determinato una situazione senza sbocco ed Acri era ormai circondata.
Nottetempo Pisani, Veneziani e Genovesi fuggirono, lasciando gli assediati alla loro sorte. All'alba del venerdì 18 maggio i Mamelucchi sferrarono l'assalto finale provocando una breccia. Il Gran Maestro dei Templari, Guglielmo di Beaujeu, corse con dodici cavalieri e riuscì ad arginare la fiumana nemica. Ancora alle tre del pomeriggio resistevano, quando il Beaujeu si prese una freccia in petto. Ferito a morte, cominciò a ritirarsi da solo. Ma tale era a quel tempo l'autorità morale dei capi che alcuni crociati spoletini gli gridarono disperati: «Signore, non ci abbandonate o la città è perduta!». Ebbe solo la forza di rispondere: «Non fuggo, sono morto». E spirò. A questo punto i Mamelucchi dilagarono e chi poteva fuggì. Il Patriarca di Gerusalemme colò a picco con la sua nave per aver voluto imbarcare quanta più gente poteva. Il Maresciallo degli Ospitalieri fu trovato morto in mezzo a un'incredibile catasta di corpi nemici. Solo la fortezza del Tempio resisteva ancora. Il Sultano offrì una resa onorevole ma la parola non fu mantenuta: le dame vennero oltraggiate e gli ambasciatori decapitati. Allora i Templari ripresero le armi. Solo il 28 maggio i genieri musulmani riuscirono a far crollare le mura. L'urto finale, sotto il peso delle masse di uomini mandati all'assalto, crollò quel che restava seppellendo tutti. Così finiva il più importante insediamento cristiano in Terrasanta. Lo sgomento fu enorme nella Cristianità. Poiché la vita non era più sicura, i latini cominciarono ad abbandonare la zona. Tra questi, quei trecento cavalieri che abbiamo menzionato all'inizio, poi divenuti santi eremiti sotto la guida di Giovanni Montfort, Maestro dei Templari

tratto da: Rino CAMMILLERI, I Santi militari, Piemme, Casale Monferrato 1992, p. 177-178


Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

   

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