Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
  Approfondimenti
 
I SETTE MOMENTI STORICI DELLA "BATTAGLIA"
CON IL NOSTRO NEMICO ETERNO
 
 
Gesù, durante la usa vita pubblica, ha dimostrato originalità, competenza e determinazione nella battaglia contro lo spirito del male, Egli ha fatto delle scelte precise ed ha insegnato specificatamente ai suoi Discepoli come fare a condurre una battaglia così ardua. Gesù, inoltre, non ha mostrato nessun vincolo con le idee del suo tempo, né tantomeno si è espresso per metafore ancestrali, anzi, Egli ha ritenuto che era giusto smascherare il diavolo, specialmente in una società in cui non tutti credevano alla sua esistenza: i farisei ci credevano, mentre i sadducei erano del parere opposto. Gesù ha messo in evidenza l’azione di Satana contro Dio e contro gli uomini; ha liberato gli indemoniati, distinguendo con estrema precisione la differenza tra i casi di liberazione dal Maligno e quelli di guarigione. Egli, quindi, ha conferito questi poteri a tutti gli Apostoli, poi ai Discepoli ed infine a tutti coloro che avrebbero creduto in Lui, ...
... con una serie di aneddoti che solo l’attuale modernismo può camuffare sotto strane teorie pseudo- teologiche, secondo le quali Satana è una metafora, gli indemoniati erano semplicemente dei pazzi, e miriadi di offese a Dio, a Gesù, allo Spirito Santo ed alla Verità assoluta. Chi dice che il diavolo non ha potere su di noi è un eretico. Chi dice che il diavolo non è in grado di portarci al suicidio è un eretico. Chi dice che il diavolo è un simbolo è un eretico. Chi dice che il diavolo non esiste è un eretico e va contro ogni dogna e verità propri della Santa Romana Chiesa, Cattolica ed Apostolica.

“Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demoni e di curare le malattie. E li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi” (Luca 9, 1-2);
“Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue Discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. . . I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: “Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome”. Egli disse: “Io vedevo Satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Luca 10, 1.17-20);
“Gesù disse loro: Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno” (Marco 16, 15-18).

Gli Apostoli hanno continuato a seguire le orme del Maestro. Hanno combattuto e ricacciato i demoni sia durante la vita pubblica di Gesù Cristo che dopo la sua morte. Essi si sono concentrati in questa battaglia. Gli Apostoli ed i Discepoli, durante il loro ministero si rendono pienamente conto che la missione di salvare le anime è instancabilmente contrastata dai principi, dalle potestà, dai dominatori di questo mondo oscuro. I loro nemici, difatti, non sono visibili e si camuffano nelle persone che hanno il compito di governare; vanno smascherati e scacciati all’inferno.
Nei primi tre secoli, subito dopo la morte di Cristo, tutti i cristiani esercitavano o potevano esercitare l’esorcismo, essi hanno ricevuto da Cristo questo potere e tutt’ora lo possiedono. Il noto esorcista Don Gabriele Amorth, a tale proposito tende a sottolineare tre aspetti rilevanti. “Gli esorcismi avevano un grande valore apologetico, che attirava anche i pagani indemoniati a rivolgersi ai cristiani per ottenere la liberazione”. Tertulliano ribadisce di frequente l’efficacia con cui i seguaci di Cristo scacciano i demoni sia dai loro fratelli che dai pagani non convertiti. Egli, inoltre, non limita il campo dell’esorcismo alle persone; ritiene necessario ed opportuno che in nome di Gesù vengano effettuate benedizioni sulla vita sociale, cercando di debellare l’idolatria ed il culto del Maligno. Successivamente Cipriano afferma: “Vieni a udire con i tuoi proprio orecchi i demoni, vieni a vederli con i tuoi occhi nei momenti in cui, cedendo ai nostri scongiuri, ai nostri flagelli spirituali ed alla tortura delle nostre parole, essi abbandonano i corpi dei quali avevano preso possesso (Contro Demetrio, C.15). Se quindi 1700 anni fa l’esorcismo era alla base della nostra apologetica, oggi sembra che la Chiesa tende ad offuscare questo Ministero ed a relegarlo in un secondo piano, quasi occulto. Le persone in difficoltà, sia di natura fisica che psicologica, oggi non trovano nessun reale appoggio nella fede e, in questo disperato meccanismo, interviene il Maligno per avvicinare i sofferenti ai guaritori, ai maghi ed ai medici atei. Origene, in un secondo momento, tende a precisare che i demoni non possono comandare solo le persone, ma sono in grado di possedere anche animali, oggetti, case e di provocare fastidiosi fenomeni di infestazione, nel solo intento di condurre gli uomini interessati alla disperazione ed alla sfiducia in Dio. A tale proposito, il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: “Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l'influenza del Maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo. Gesù l'ha praticato; è da Lui che la Chiesa deriva il potere e il compito di esorcizzare” (1673). Subito dopo la morte del Redentore, i Discepoli ed i credenti dovevano dimostrare la loro dottrina e, per opera dello Spirito Santo, si svilupparono due filoni principali di esorcismo: con il Battesimo, tutti gli uomini venivano sottratti dal potere di Satana e venivano consegnati a Cristo, in questo modo il paganesimo e le false dottrine, frutto del diavolo, venivano ad essere sostituiti da un numero sempre maggiore di cristiani battezzati. L’esorcismo, inoltre, è utilizzato per liberare gli ossessi e per effettuare numerose guarigioni fisiche e mentali, in tutti quei casi di malattie provocate od accentuate dal Maligno nel solo scopo di allontanare l’uomo da Cristo.

Dal terzo al sesto secolo dopo Cristo ci troviamo dinanzi ad un periodo di continua evoluzione per la Santa Chiesa Apostolica. Le guerre e gli eventi storici, come le vittorie di Costantino e di Teodosio, possono indurci a credere che il paganesimo sia stato sconfitto dal cristianesimo. D’altra parte le invasioni barbariche vengono interpretate dai Padri della Chiesa come un secondo avvento di neo-paganesimo, non meno bisognoso di essere esorcizzato come il primo. Ecco allora emergere due figure come S. Martino di Tours e San Benedetto. Con essi, il monachesimo interviene nello scontro sociale e dottrinale contro gli infedeli e fa dell’esorcistato uno di Ministeri che maggiormente fa conseguire risultati positivi, guarigioni e conversioni. La battaglia per liberare l’umanità dal temibile laccio di Satana è lo scopo primario dei monaci che, terminate le epoche dei martiri e delle persecuzioni, divennero i guerrieri del cattolicesimo ed occupavano “le prime file al fronte”. Anche in quel periodo, come in precedenza, tutti i cristiani potevano, in nome di Gesù, scacciare i demoni ed operare guarigioni ma, essendo i monaci rigorosi osservanti della Scrittura, essi digiunavano e pregavano e, nel contempo, le loro opere di apostolato si dimostravano sempre più efficaci ed inaffondabili. Non mancavano, però, gli imbroglioni ed i bugiardi; molti erano coloro che impararono a trarre utilità e fama dai poteri concessigli e, per volere di Dio, la Chiesa ritenne opportuno varare una certa regolamentazione in merito, per evitare il diffondersi di nuovi culti, di credenze popolari e di falsi profeti. Gli Esorcisti vengono così inseriti nel sacramento dell’Ordine come uno degli ordini minori. L’esorcistato verrà abolito dalla Chiesa come ordine minore nel Concilio Vaticano II. Dice Don Amorth: “la Chiesa Ortodossa invece, aliena a burocratizzare l’esorcistato, lo ha sempre considerato un carisma, una capacità personale di ogni fedele, particolarmente degli uomini e delle donne propensi a questa forma di apostolato”. Quando nel 416 Innocenzo I stabilisce che l’esorcismo deve essere eseguito dietro specifico ordine vescovile, in Oriente, tale Ministero continua ad essere amministrato liberamente da coloro i quali Dio ne ha concesso il carisma. L’esorcismo diviene il sacramentale amministrato dai Vescovi o dai sacerdoti autorizzati dai Vescovi, mentre la preghiera di liberazione può essere fatta da chiunque, da singoli o da gruppi, che intendono liberare qualcuno dall’influenza del Maligno.

Dal sesto al diciottesimo secolo la pratica dell’esorcistato e della lotta ai diavoli è in ascesa sia nel mondo occidentale che nella Chiesa Ortodossa. Ogni luogo di culto, difatti, ha un esorcista a disposizione dei fedeli e viene indirettamente ad essere istituita una specie di scuola, formatasi sul campo di battaglia, nella quale il sacerdote giovane apprende il Ministero assistendo il sacerdote anziano, permettendo così un continuo ricambio di Ministri di Dio. Nel sesto secolo viene presentata la prima formula ufficiale per l’ordinazione di un esorcista negli Statua Ecclesiae Antiquae. Vengono ad essere ideati tanti formulari da utilizzare negli esorcismi e, a tal proposito, è bene menzionare quelli di Alcuino dell’ 804 che successivamente saranno inseriti nel Messale Romano ed infine nel Rituale del 1614. In questo periodo, ricco di filosofi e pensatori, riemerge il pericolo del dualismo tipico dei Manichei e, dalla denuncia fatta dal Pontefice nel Sinodo di Praga del 560, tale corrente di pensiero continuerà ad esistere, fino a sfociare nelle eresie dei Catari e degli Albigesi. In questo periodo, vi sono molti tipi di esorcismi ma non esistono persecuzioni né contro le streghe e né contro gli invasati, l’unico pericolo da estirpare è quello delle frequenti eresie che, ad opera del Maligno, non fanno altro che generare scismi e diatribe.

Dal dodicesimo al quindicesimo secolo ci troviamo dinanzi ad un periodo tristissimo per la Chiesa; questo non sarà altro che il preludio a dei momenti ancora peggiori. Da una parte cresce il lusso, la dottrina, vengono costruite grandi Cattedrali e sono stilate le varie Summae teologiche che ancora oggi regolano il pensiero di molte comunità religiose; dall’altra intervengono gli Albigesi con le loro eresie. Sono periodi di dure battaglie, di pestilenze, di carestie e di devastazioni, il Maligno imperversa e provoca disperazioni e pazzie. Tutte le donne estroverse e simpatiche che, fino ad allora venivano definite bonae femminae ed erano trattate con scherno, adesso vengono rinominate streghe e cominciano a subire dei trattamenti ben diversi. Proprio queste figlie di Dio che, più di ogni altro essere avevano la necessità di essere esorcizzate, vengono invece condannate, perseguitate e, in taluni casi, bruciate sul rogo in pubblica piazza. Basti ricordare il caso della Santa Giovanna D’Arco che, per i suoi poteri divinatori e per la sua devozione da Apostolo, viene condannata ed uccisa senza essere neanche esorcizzata. Siamo, quindi, dinanzi al disfarsi di ogni giustizia sia cattolica che giuridica, tutto questo trambusto non fa altro che aprire maggiormente le porte a Satana che, direttamente, ricopre cariche di governo e cattedre pastorali. Siamo dinanzi ad una completa rovina, si pensa di agire nel bene e, in realtà, non si fa altro che fare gli interessi degli angeli decaduti. Nel 1252 Innocenzo IV autorizza la tortura contro gli eretici, nel 1326 il Papa Giovanni XXII dà il via a quella che sarà la più grande strage di streghe mai avvenuta nella storia dell’umanità. Dal 1340 al 1450 la punizione divina arriva sotto forma di peste nera, una terribile epidemia che genera morte, distruzione e depravazione. Siamo dinanzi al disfacimento dell’etica cristiana, alla morte dei valori sociali ed ai primi rilevanti scismi nella Chiesa. Nasce così il condannato fenomeno della demonizzazione di tutto che, a mio parere, non è affatto sbagliato, ma all’epoca è stato combattuto in modo sbagliato, trasgredendo tutte le leggi della Bibbia, senza considerare che il tutto si sarebbe potuto risolvere non con i deliri popolari ma con dei semplici e regolari esorcismi. Ci tengo, quindi, a precisare che l’Inquisitore non ha nulla a che vedere con l’Esorcista. Il primo condanna, mentre il secondo guarisce, in nome di dio, anima e corpo.

Dal sedicesimo al diciottesimo secolo il mondo pseudo cristianizzato viene ad essere colto dalla follia dilagante. Gli esorcismi sono quasi aboliti e si tenta di risolvere tutto con la forza; cari fratelli, traiamo grande esempio da quanto è successo in questo periodo, perché è facile capire dove si va a finire quando non si combatte più il male così come Cristo ci ha insegnato. L’uomo, pensando di fare bene, viene manipolato dal Maligno e non fa altro che uccidere, torturare ed aggiungere sofferenze su sofferenze. Oggi, per esempio, siamo nella stessa situazione. L’antico avversario sembra non esistere più, anzi, la maggior parte dei sacerdoti ha quasi timore nel nominare Satana, vuole evitare di essere definito uno sciamano. Non dimentichiamo, però, l’insegnamento di Cristo che, oltre a darci lezioni di esorcismo, ci dice apertamente che, operando nel suo nome, saremo ridicolizzati ed abbandonati. Il Maligno non opera più con i roghi, ma vaga incontrastato e provoca omicidi, pazzie, malattie, disgrazie, guerre, depravazioni e quanto di più abominevole possa esistere. Tornando al 1548, e precisamente al 9 Luglio, vediamo che l’Imperatore Carlo V promulga un editto che ha come finalità la riforma del Rituale. Ormai, purtroppo, il male era giunto ai vertici e nel 1560 – 1630 si raggiunge il culmine delle nefandezze. È scandaloso il caso di Suor Giovanna Fery delle Suore Nere di Mons in Francia, che da molti anni aveva rapporti pseudo contrattuali col diavolo. Il suo caso è passato alla storia perché, dopo essere stata accusata di stregoneria e condannata al rogo, la divina provvidenza le concesse un esorcismo. L’arduo compito toccò all’Arcivescovo Luigi de Berlaymont che, dopo un anno di estenuanti benedizioni, riuscì a liberare la donna e la fece ritornare, fino alla morte, nel suo monastero. Questo esempio è di monito per tutti quei Vescovi e prelati che, all’epoca dell’inquisizione, si macchiarono di veri e propri crimini ingiustificabili. È inutile che si tenti di moderare il parere circa le efferatezze commesse giustificandolo con il solito termine: ma sai, a quei tempi!!!! Assolutamente no. La Parola di Dio non ha mai messo in evidenza il volere di uccidere i peccatori, anzi, Gesù afferma di essere il Vivente e di volere che il peccatore non muoia, ma che, al contrario, si converta e viva. Attenzione, però, a non confondere mai l’esorcistato con le barbarie inquisitorie, sono due discorsi nettamente separati. Quando diminuisce l’uno, automaticamente aumenta l’altro.

Dal diciottesimo secolo fino ad oggi siamo andati incontro al fenomeno inverso; l’eccessivo razionalismo, l’illuminismo, la superbia, la rivoluzione industriale, il progresso hanno sì posto fine alle persecuzioni ma, purtroppo, hanno generato nella psiche umana una certa riluttanza ed incredulità nei confronti degli esorcisti. La reazione agli eccessi dei secoli precedenti, portò ad un disinteresse totale nei confronti del Maligno e del suo operato. Questa condotta morale, durata fino ad oggi e persistente, ha reso il temibile avversario alla stregua di un burattino , sembra vedere diventato solo una idea, una rappresentazione iconografiche del male intrinseco nell’animo umano. Poveri illusi, abbiamo reso un pupazzo colui che è il Burattinaio per eccellenza e che, se non fosse frenato da Dio, ci ucciderebbe tutti in un solo secondo. Calando la fede e lasciando libero spazio al male, ecco che vediamo crescere le efferatezze ed assistiamo al propagarsi interminabile di sette e di false dottrine. La cultura laica si è ritrovata vittima dell’opera di demitizzazione del Maligno da parte dei razionalisti increduli, poi l’influenza ironica e schernitrice degli illuministi e la superbia degli scientismi, non hanno fatto altro che rifiutare in blocco l’intero cristianesimo. Poveri noi, come ci siamo ridotti. Attualmente il materialismo storico, l’ateismo comunista ed il consumismo occidentale, non hanno fatto altro che sferrare il colpo di grazia sul Corpo di Cristo. Gesù non morirà mai e, con Lui, tutta la Chiesa ed il cristianesimo, ma facciamo attenzione a quanto la Sacra Scrittura ci ha insegnato:
“Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere” (Matteo 7, 15-20).

Oggi l’influenza del demonio è tale che addirittura nei seminari e negli ambienti ecclesiastici non si parla più del male, ma solo del bene, o meglio, del bello. Permettetemi questa piccola critica, ma a me dispiace enormemente sentire i miei amici e colleghi, apertamente cristiani, ritenere in realtà gli esorcisti come degli stregoni matti. Fa molto male sentire certe affermazioni proprio contro coloro che, ultimi baluardi della fede, sono rimasti sul fronte a smascherare il vero nemico. È troppo comodo fare i sacerdoti, i laici, i religiosi e poi rinnegare certe realtà; ricordate che non ci salveranno le belle chiese, le cerimonie e le manifestazioni di finta beneficenza, ma tutto ciò ci condurrà diritti nelle mani del nemico. Gesù dice:
“Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata”. Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare i venditori, dicendo: “Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!”. (Luca 19, 41-46). [Esorcisti e psichiatri – Don Gabriele Amorth].

Tratto dal testo "il Burattinaio" di Carlo Maria di Pietro (WebMaster e Promoter della M.S.M.A.)

 


 Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

 
   

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