Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
  Poesie domenicali di P. Benedetto
 
 
Santo Natale del Signore
 
BAMBINO
 
E il verbo si è fatto carne
e venne ad abitare in mezzo a noi.

(Gv 1,14)

Bambino sei perché Figlio del Padre
bambino ancora tra tanti bambini
sei entrato nel gioco della vita
e hai saputo conservarti bambino.

Bambino nella povertà della nascita
bambino nel terrore della fuga
bambino sulle braccia tremanti di Simeone
bambino nel candore della disputa giocando coi dottori.

Bambino a Nazaret, sempre sottomesso,
bambino quando la Madre ti chiama a dare
disposizioni ai servi e nell’incanto del miracolo,
gusti il vino nuovo preparato da un bambino.

Bambino all’ombra dello Spirito
che il Padre proclama Figlio Bambino.
Bambino che fa camminare il paralitico
offrendo insperatamente il perdono dei peccati.

Bambino in tutte le opere ed i segni
che non ti esaltano perché fatti dal Padre per te;
bambino, giacché agisci sempre per Lui
senza attribuire nulla a te stesso.

E’ il bambino che gioca
moltiplicando seriamente i pani
facendo pescare grossi pesci miracolosi
risuscitando morti e baciando lebbrosi guariti.

Perché bambino, hai potuto dare te stesso
come acqua viva che zampilla eternamente
come luce che dirada le tenebre più oscure
come pane mangiato per la fame dei nostri cuori.

Bambino sei perché entri nella croce
accettando di non fare la tua volontà,
bambino perché sei generoso da morire per i cattivi
e scegli come compagno di gloria il malfattore.

Proprio perché bambino sei risorto fuori del tempo,
non ti consumi perché fonte inesauribile di vita nuova;
il Bambino è eterno e non muore mai
perché il Padre lo ama e lo fa vivere in noi.

Sei tanto bambino
che puoi far diventare bambini anche noi
per gioire della vita, dell’amore
facendo a gara chi é più bambino dell’altro.

Tu sei il Bambino Santo
che vuole nascere in noi
per farci diventare bambini
per il gioco del Regno dei cieli.

padrebenedetto 23-xii-2004
 
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 1,1-18

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto.
A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.


San Basilio (circa 330-379), monaco e vescovo di Cesarea in Cappadocia, dottore della Chiesa
Omelia sulla nascita di Cristo, 6 ; PG 31, 1471s

«Noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre»

«Al vedere la stella, i magi provarono un'immensa gioia» (Mt 2,10). Accogliamo anche noi nel nostro cuore quella grande gioia. La stessa gioia annunziano gli angeli ai pastori. Adoriamo insieme ai magi, diamogli gloria coi pastori, esultiamo con gli angeli, «perché oggi ci è nato un Salvatore che è Cristo Signore». «Dio, il Signore è la nostra luce»...

È festa per tutto il creato... Le stelle si affacciano dal cielo, i magi lasciano il loro paese, la terra è tutta raccolta in una grotta. Non ci sia nessuno che non porti qualcosa, nessuno che non sia grato... Celebriamo la salvezza del mondo, il natale del genere umano. Oggi è stata rimessa la colpa di Adamo. Ormai non dobbiamo più udire: «Sei polvere e in polvere ritornerai» (Gen 3,19), ma : «Unito a colui che è venuto dal cielo sarai ammesso in cielo»...

«Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità» (Is 9,5)... Unisciti a coloro che dai cieli accolsero festanti il Signore..., che adoravano in lui il grande Dio. La potenza divina, infatti, come raggio attraverso un cristallo, splendeva in quel corpo umano, rifulgendo dinanzi agli occhi puri del loro cuore (Mt 5,8). Potessimo anche noi trovarci con loro a contemplare con sguardo puro, come riflessa «in uno specchio, la gloria del Signore, per essere trasformati anche noi di gloria in gloria» (2 Cor 3,18), per grazia e bontà del nostro Signore Gesù Cristo


Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

 
   

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