SATANISMO:
una realtà dimenticata!

Cosa ci dice P.
Gabriele Amorth
Il fenomeno della diffusione del satanismo,
nelle sue forme più diverse e attraverso i mezzi più diversi,
acquista aspetti sempre più appariscenti. Tali aspetti, però,
mostrano solo quello che potremmo chiamare “la punta
dell'iceberg”, poiché il Demonio ci tiene a far concentrare
l'attenzione sugli elementi più beceri e più brutali per
ottenere di far passare inosservata la sua diffusissima e
sottile azione di perdizione.
È tanto furba la sua azione da condurre al
convincimento che, in fondo, si tratta solo di fenomeni da
psichiatria, e solo la fisima confessionale di certi
irriducibili cattolici passatisti può ancora soffermarsi a
credere che si tratti invece dell'azione del Demonio.
Purtroppo questa perniciosa suggestione ha
conquistato le menti e i cuori di tanti prelati, e il male si
diffonde sempre più, non solo in seno alla società nel suo
complesso, ma nel seno stesso della Chiesa.
Chi fa più caso all'infezione demoniaca
attuata da certa stampa e da certa televisione, da certa
letteratura e da certa musica, da certa scienza e da certa
scuola?
Chi oggi è più in grado di vedere un pericolo
mortale nelle indiscriminate frequentazioni dei cosiddetti
“concerti”, salvo i puerili richiami ai possibili danni
all'udito?
Chi oggi è più disposto a guardare
criticamente al diffondersi indiscriminato del nudo femminile
e maschile come anticamera delle perversioni?
Chi? Quando perfino religiosi, preti, vescovi
e cardinali si abbandonano alla frenesia delle musiche
ritmate, scambiandole per espressioni della nuova sensibilità
giovanile?
Va tutto così male? Siamo noi i profeti di
sventura? Siamo noi i catastrofisti?
Una volta la Chiesa, pur nei limiti che impone
l'inesorabile andamento del mondo, si preoccupava di
rappresentare il bastione della resistenza al dilagare
dell'influenza del “Principe di questo mondo”, oggi invece le
cose sono cambiate… in peggio.
Ecco cosa dice un anziano sacerdote che si
intende delle cose del Demonio.
Il padre Gabriele Amorth, decano degli
esorcisti cattolici, ci presenta un quadro dello stato della
Chiesa, nelle persone dei suoi rappresentanti, che dovrebbe
aiutare a riflettere tante cattolici, laici e chierici.
Testo dell'intervista
"... E LIBERACI DAL MALIGNO". Intervista con padre Gabriele
Amorth
Il fumo di
Satana nella casa del Signore
Sono
trascorsi 29 anni da quel 29 giugno del 1972, festa degli
apostoli Pietro e Paolo, quando papa Montini parlò del nemico
di Dio per antonomasia: "Attraverso qualche fessura il fumo di
Satana è entrato nella Chiesa". E oggi? Beh, quel fumo si
diffonde in stanze insospettate…
di Stefano
Maria Paci (tratto dal mensile 30 giorni del giugno 2001
http://www.30giorni.it/it/articolo.asp?id=2564
Sono
trascorsi 29 anni da quel 29 giugno del 1972. Era la festa di
san Pietro, principe degli apostoli. Era la festa di san
Paolo, colui che ha portato il Vangelo di Cristo fino
all’estremo Occidente. E in quel 29 giugno, festa dei santi
protettori di Roma, il successore di Pietro che aveva preso il
nome di Paolo lanciò un grido drammatico. Paolo VI parlò del
nemico di Dio per antonomasia, di quel nemico dell’uomo che si
chiama Satana. Il nemico della Chiesa. "Attraverso qualche
fessura" denunciò Paolo VI "il fumo di Satana è entrato nella
Chiesa". Un grido angoscioso, che lasciò stupiti e scandalizzò
molti, anche all’interno del mondo cattolico.
E oggi, 29 anni dopo? Quel fumo è stato allontanato, o ha
invaso altre stanze? Siamo andati a chiederlo a uno che con
Satana e le sue astuzie ha a che fare tutti i giorni. Quasi
per professione. È l’esorcista più famoso del mondo: padre
Gabriele Amorth, fondatore e presidente ad honorem
dell’Associazione internazionale degli esorcisti. Siamo andati
da lui anche perché poche settimane fa, il 15 maggio, è stata
approvata dalla Cei la traduzione italiana del nuovo Rituale
degli esorcismi. Per entrare in uso attende solo il placet
della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei
sacramenti.
Una nuova arma che ha la Chiesa per combattere il Nemico? Per
scacciare, se ancora non è stato fatto, quel fumo penetrato
nel tempio del Signore? Macché! Sentite cosa racconta padre
Amorth. Scoprirete che la guerra, in corso da millenni,
infuria più furibonda che mai. Che la battaglia adesso si è
spostata soprattutto all’interno della casa del Signore. E
quel fumo... beh, quel fumo si diffonde in stanze
insospettate.
Padre
Amorth, finalmente è pronta la traduzione italiana del nuovo
Rituale per gli esorcisti.
GABRIELE AMORTH: Sì, è pronta. L’anno scorso la Cei aveva
rifiutato di approvarla perché c’erano errori di traduzione
dal latino. E noi esorcisti, che dovremmo utilizzarla, avevamo
approfittato per segnalare ancora una volta che su molti punti
del nuovo Rituale non siamo d’accordo. Il testo base in latino
resta immutato in questa traduzione. E un Rituale tanto atteso
alla fine si è trasformato in una beffa. Un incredibile
legaccio che rischia di impedirci di operare contro il
demonio.
Un’accusa pesante. A cosa si riferisce?
AMORTH: Le faccio solo due esempi. Clamorosi. Al punto 15 si
parla dei malefici e di come comportarsi. Il maleficio è un
male causato a una persona ricorrendo al diavolo. E può essere
fatto in diverse forme, come fatture, maledizioni, malocchi,
vudù, macumba. Il Rituale romano spiegava come bisognasse
affrontarlo. Il nuovo Rituale, invece, afferma categoricamente
che c’è proibizione assoluta di fare esorcismi in questi casi.
Assurdo. I malefici sono di gran lunga la causa più frequente
delle possessioni e dei mali procurati dal demonio: non meno
del 90 per cento. È come dire agli esorcisti di non operare
più. Il punto 16, poi, afferma solennemente che non si debbono
fare esorcismi se non c’è la certezza della presenza
diabolica. È un capolavoro di incompetenza: la certezza che il
demonio sia presente in una persona si ha solo facendo
l’esorcismo. Tra l’altro, gli estensori non si sono accorti di
contraddire, in entrambi i punti, il Catechismo della Chiesa
cattolica, che indica di compiere l’esorcismo sia nel caso di
possessioni diaboliche che di mali causati dal demonio. E dice
anche di farlo sia sulle persone che sulle cose. E nelle cose
non c’è mai la presenza del demonio, c’è solo la sua
influenza. Le affermazioni contenute nel nuovo Rituale sono
gravissime e dannosissime, frutto di ignoranza e inesperienza.
Ma
non è stato compilato da esperti?
AMORTH: Assolutamente no. In questi dieci anni sul Rituale
hanno lavorato due commissioni: quella composta da cardinali
che ha curato i Prenotanda, ossia le disposizioni iniziali, e
quella che ha curato le preghiere. Io posso affermare con
certezza che nessuno dei membri delle due commissioni ha mai
fatto esorcismi né ha mai assistito ad esorcismi né ha mai
avuto la più pallida idea di cosa sono gli esorcismi. Questo è
l’errore, il peccato originale, di questo Rituale. Nessuno che
vi ha collaborato era esperto di esorcismi.
Come
è possibile?
AMORTH: Non lo chieda a me. Durante il Concilio ecumenico
Vaticano II ogni commissione era coadiuvata da un gruppo di
esperti che affiancavano i vescovi. E l’abitudine si è
mantenuta anche dopo il Concilio, ogni volta che si sono
rifatte parti del Rituale. Ma non in questo caso. E se c’era
un argomento su cui servivano degli esperti, era questo.
E
invece?
AMORTH: Invece noi esorcisti non siamo mai stati consultati.
E, tra l’altro, i suggerimenti che abbiamo dato sono stati
ricevuti con fastidio dalle commissioni. La storia è
paradossale. Vuole che gliela racconti?
Certo.
AMORTH: Man mano che, come aveva chiesto il Concilio Vaticano
II, le varie parti del Rituale romano venivano riviste, noi
esorcisti attendevamo che venisse trattato anche il titolo XII,
cioè il Rituale esorcistico. Ma evidentemente non era
considerato un argomento rilevante, dato che passavano gli
anni e non succedeva nulla. Poi, improvvisamente, il 4 giugno
del 1990, uscì il Rituale ad interim, di prova. Fu una vera
sorpresa per noi, che non eravamo mai stati consultati prima.
Eppure da tempo avevamo preparato delle richieste, in vista di
una revisione del Rituale. Chiedevamo, tra l’altro, di
ritoccare le preghiere, immettendovi invocazioni alla Madonna
che mancavano completamente, e di aumentare le preghiere
esorcistiche specifiche. Ma eravamo stati completamente
tagliati fuori dalla possibilità di dare qualsiasi contributo.
Non ci scoraggiammo: il testo era stato fatto per noi. E dato
che nella lettera di presentazione l’allora prefetto della
Congregazione per il culto divino, il cardinale Eduardo
Martínez Somalo, chiedeva alle conferenze episcopali di far
avere, entro due anni, "consigli e suggerimenti dati dai
sacerdoti che ne avranno fatto uso" ci mettemmo al lavoro.
Riunii diciotto esorcisti scelti tra i più esperti del
pianeta. Esaminammo con grande attenzione il testo. Lo
utilizzammo. Abbiamo subito elogiato la prima parte, nella
quale venivano riassunti i fondamenti evangelici
dell’esorcismo. È l’aspetto biblico-teologico, su cui non
mancava certo la competenza. Una parte nuova, rispetto al
Rituale del 1614 composto sotto papa Paolo V: del resto,
all’epoca non c’era bisogno di ricordare questi princìpi, da
tutti riconosciuti ed accettati. Oggi, invece, è
indispensabile. Ma quando siamo passati ad esaminare la parte
pratica, che richiede una conoscenza specifica dell’argomento,
si è palesata la totale inesperienza dei redattori. Le nostre
osservazioni sono state copiose, articolo per articolo, e le
abbiamo fatte avere a tutte le parti interessate:
Congregazione per il culto divino, Congregazione per la
dottrina della fede, conferenze episcopali. Una copia fu
consegnata direttamente nelle mani del Papa.
Come
sono state accolte le vostre osservazioni?
AMORTH: Accoglienza pessima, efficacia nulla. Ci eravamo
ispirati alla Lumen gentium, in cui la Chiesa è descritta come
"Popolo di Dio". Al numero 28 si parla della collaborazione
dei sacerdoti con i vescovi, al numero 37 si dice con
chiarezza, addirittura riferendolo ai laici, che "secondo la
scienza, la competenza e il prestigio di cui godono, hanno la
facoltà, anzi talora anche il dovere, di far conoscere il loro
parere su cose concernenti il bene della Chiesa". Era
esattamente il nostro caso. Ma ci eravamo illusi,
ingenuamente, che le disposizioni del Vaticano II fossero
giunte alle congregazioni romane. Invece ci siamo trovati di
fronte un muro di rifiuto e di disprezzo. Il segretario della
Congregazione per il culto divino fece una relazione alla
commissione cardinalizia in cui diceva che i loro unici
interlocutori erano i vescovi, e non i sacerdoti o gli
esorcisti. E aggiungeva testualmente, a proposito del nostro
umile tentativo di aiuto come esperti che esprimono il loro
parere: "Si dovette prendere atto del fenomeno di un gruppo di
esorcisti e cosiddetti demonologi, quelli che in seguito si
sono costituiti in Associazione internazionale, che
orchestravano una campagna contro il rito". Un’accusa
indecente: noi non abbiamo mai orchestrato nessuna campagna!
Era indirizzato a noi il Rituale, e nelle commissioni non
avevano convocato nessuna persona competente: era più che
logico che tentassimo di dare il nostro contributo.
Ma
allora vuol dire che il nuovo Rituale è per voi inutilizzabile
nella lotta contro il demonio?
AMORTH: Sì. Ci volevano consegnare un’arma spuntata. Sono
state cancellate le preghiere efficaci, preghiere che avevano
dodici secoli di storia, e ne sono state create di nuove,
inefficaci. Ma per fortuna ci è stata gettata, all’ultimo, una
scialuppa di salvataggio.
Quale?
AMORTH: Il nuovo prefetto della Congregazione per il culto
divino, il cardinale Jorge Medina, ha affiancato al Rituale
una Notificazione. In cui si afferma che gli esorcisti non
sono obbligati ad usare questo Rituale, ma se vogliono possono
utilizzare ancora il vecchio facendone richiesta al vescovo. I
vescovi devono chiedere l’autorizzazione alla Congregazione
che però, come scrive il cardinale, "la concede volentieri".
"La
concede volentieri"? È una ben strana concessione…
AMORTH: Vuol sapere da dove nasce? Da un tentativo compiuto
dal cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione
per la dottrina della fede, e dallo stesso cardinale Medina di
introdurre nel Rituale un articolo ? allora era l’articolo 38
? in cui si autorizzavano gli esorcisti ad usare il Rituale
precedente. Indubbiamente si trattava di una manovra in
extremis per farci evitare i grandi errori che ci sono in
questo Rituale definitivo. Ma il tentativo dei due cardinali
venne bocciato. Allora il cardinale Medina, che aveva compreso
la posta in gioco, ha deciso di darci in ogni caso questa
scialuppa di salvataggio, aggiungendo una notifica a parte.
Come
venite considerati, voi esorcisti, all’interno della Chiesa?
AMORTH: Siamo trattati malissimo. I confratelli sacerdoti che
vengono incaricati di questo delicatissimo compito sono visti
come dei matti, degli esaltati. In genere sono appena
tollerati dagli stessi vescovi che li hanno nominati.
Il
fatto più clamoroso di questa ostilità?
AMORTH: Abbiamo tenuto un convegno internazionale degli
esorcisti vicino a Roma. E abbiamo domandato di essere
ricevuti dal Papa. Per non dargli l’aggravio di aggiungere una
nuova udienza alle tantissime che già fa, abbiamo
semplicemente chiesto di essere ricevuti in udienza pubblica,
quella in piazza San Pietro del mercoledì. E senza nemmeno la
necessità di essere citati tra i saluti. Abbiamo fatto
regolare domanda, come ricorderà perfettamente monsignor Paolo
De Nicolò, della Prefettura della casa pontificia, che ha
accolto a braccia aperte la nostra richiesta. Il giorno prima
dell’udienza però lo stesso monsignor De Nicolò ci ha detto ?
a dire il vero con grande imbarazzo, per cui si è visto
benissimo che la decisione non dipendeva da lui ? di non
andare, che non eravamo ammessi. Incredibile: 150 esorcisti
provenienti dai cinque continenti, sacerdoti nominati dai loro
vescovi in conformità con le norme del diritto canonico che
richiedono preti di preghiera, di scienza e di buona fama ?
quindi un po’ il fior fiore del clero ?, chiedono di
partecipare a un’udienza pubblica del Papa e vengono buttati
fuori. Monsignor De Nicolò mi ha detto: "Naturalmente le
prometto che le invierò subito la lettera con le motivazioni".
Sono passati cinque anni, e quella lettera la aspetto ancora.
Certamente non è stato Giovanni Paolo II ad escluderci. Ma che
a 150 sacerdoti venga proibito di partecipare a una udienza
pubblica del Papa in piazza San Pietro spiega quanto sono
ostacolati gli esorcisti dalla loro Chiesa, quanto sono
malvisti da tante autorità ecclesiastiche.
Lei
col demonio ci combatte quotidianamente. Qual è il più grande
successo di Satana?
AMORTH: Riuscire a far credere di non esistere. E ci è quasi
riuscito. Anche all’interno della Chiesa. Abbiamo un clero e
un episcopato che non credono più nel demonio, negli
esorcismi, nei mali straordinari che il diavolo può dare, e
nemmeno nel potere che Gesù ha concesso di scacciare i demoni.
Da tre secoli la Chiesa latina ? al contrario della Chiesa
ortodossa e di varie confessioni protestanti ? ha quasi del
tutto abbandonato il ministero esorcistico. Non praticando più
esorcismi, non studiandoli più e non avendoli mai visti, il
clero non ci crede più. E non crede più nemmeno al diavolo.
Abbiamo interi episcopati contrari agli esorcismi. Ci sono
nazioni completamente prive di esorcisti, come la Germania,
l’Austria, la Svizzera, la Spagna e il Portogallo. Una carenza
spaventosa.
Non
ha nominato la Francia. Lì la situazione è differente?
AMORTH: C’è un libro scritto dal più noto esorcista francese,
Isidoro Froc, dal titolo: Gli esorcisti, chi sono e cosa
fanno. Il volume, tradotto in italiano dall’editrice Piemme, è
stato scritto per incarico della Conferenza episcopale
francese. In tutto il libro non si dice mai che gli esorcisti,
in certi casi, fanno esorcismi. E l’autore ha più volte
dichiarato alla televisione francese di non avere mai fatto
esorcismi e che mai li farà. Su un centinaio di esorcisti
francesi, solo cinque credono al demonio e fanno gli
esorcismi, tutti gli altri mandano chi si rivolge a loro dagli
psichiatri. E i vescovi sono le prime vittime di questa
situazione della Chiesa cattolica, da cui sta scomparendo la
credenza nell’esistenza del demonio. Prima che uscisse questo
nuovo Rituale, l’episcopato tedesco ha scritto una lettera al
cardinale Ratzinger in cui affermava che non occorreva un
nuovo Rituale, perché non si dovevano più fare gli esorcismi.
È
compito dei vescovi nominare gli esorcisti?
AMORTH: Sì. Quando un sacerdote viene nominato vescovo, si
trova di fronte ad un articolo del Codice di diritto canonico
che gli dà l’autorità assoluta per nominare degli esorcisti. A
qualsiasi vescovo il minimo che si può chiedere è che abbia
almeno assistito a un esorcismo, dato che deve prendere una
decisione così importante. Purtroppo, non accade quasi mai. Ma
se un vescovo si trova di fronte a una seria richiesta di
esorcismo ? che cioè non viene fatta da uno svitato ? e non
provvede, commette peccato mortale. Ed è responsabile di tutte
le terribili sofferenze di quella persona, che a volte durano
anni o una vita, e che avrebbe potuto impedire.
Sta
dicendo che la maggior parte dei vescovi della Chiesa
cattolica è in peccato mortale?
AMORTH: Quando ero ragazzino il mio vecchio parroco mi
insegnava che i sacramenti sono otto: l’ottavo è l’ignoranza.
E l’ottavo sacramento ne salva più degli altri sette sommati
assieme. Per compiere peccato mortale occorre una materia
grave ma anche la piena avvertenza e il deliberato consenso.
Questa omissione di aiuto da parte di molti vescovi è materia
grave. Ma questi vescovi sono ignoranti: non c’è dunque
deliberato consenso e piena avvertenza.
Ma la
fede rimane intatta, cioè rimane una fede cattolica, se uno
non crede nell’esistenza di Satana?
AMORTH: No. Le racconto un episodio. Quando incontrai per la
prima volta don Pellegrino Ernetti, un celebre esorcista che
ha esercitato per quarant’anni a Venezia, gli dissi: "Se
potessi parlare con il Papa gli direi che incontro troppi
vescovi che non credono nel demonio". Il pomeriggio seguente
padre Ernetti è tornato da me per riferirmi che il mattino era
stato ricevuto da Giovanni Paolo II. "Santità", gli aveva
detto, "c’è un esorcista qui a Roma, padre Amorth, che se
venisse da lei le direbbe che conosce troppi vescovi che non
credono nel demonio". Il Papa gli ha risposto, secco: "Chi non
crede nel demonio non crede nel Vangelo". Ecco la risposta che
ha dato lui e che io ripeto.
Mi
faccia capire: la conseguenza è che molti vescovi e molti
preti non sarebbero cattolici?
AMORTH: Diciamo che non credono a una verità evangelica.
Quindi semmai li taccerei di propagare un’eresia. Però
intendiamoci: uno è formalmente eretico se viene accusato di
qualcosa e se persiste nell’errore. Ma nessuno, oggi, per la
situazione che c’è nella Chiesa, accusa un vescovo di non
credere nel diavolo, nelle possessioni demoniache e di non
nominare esorcisti perché non ci crede. Eppure potrei farle
tantissimi nomi di vescovi e cardinali che appena nominati in
una diocesi hanno tolto a tutti gli esorcisti la facoltà di
esercitare. Oppure di vescovi che sostengono apertamente: "Io
non ci credo. Sono cose del passato". Perché? Purtroppo perché
c’è stata l’influenza perniciosissima di certi biblisti, e
potrei farle molti nomi illustri. Noi che tocchiamo ogni
giorno con mano il mondo dell’aldilà, sappiamo che ha messo lo
zampino in tante riforme liturgiche.
Per
esempio?
AMORTH: Il Concilio Vaticano II aveva chiesto di rivedere
alcuni testi. Disobbedendo a quel comando, si è voluto invece
rifarli completamente. Senza pensare che si potevano anche
peggiorare le cose anziché migliorarle. E tanti riti sono
stati peggiorati per questa mania di voler buttare via tutto
quello che c’era nel passato e rifare tutto daccapo, come se
la Chiesa fino ad oggi ci avesse sempre imbrogliato e
ingannato, e solo adesso fosse finalmente arrivato il tempo
dei grandi geni, dei superteologi, dei superbiblisti, dei
superliturgisti che sanno dare alla Chiesa le cose giuste. Una
menzogna: l’ultimo Concilio aveva semplicemente chiesto di
rivederli quei testi, non di distruggerli. Il Rituale
esorcistico, per esempio: andava corretto, non rifatto.
C’erano preghiere che hanno dodici secoli di esperienza. Prima
di cancellare preghiere così antiche e che per secoli si sono
dimostrate efficaci, bisognerebbe pensarci a lungo. E invece
no. Tutti noi esorcisti, utilizzando per prova le preghiere
del nuovo Rituale ad interim, abbiamo sperimentato che sono
assolutamente inefficaci. Ma anche il rito del battesimo dei
bambini è stato peggiorato. È stato stravolto, fin quasi ad
eliminare l’esorcismo contro Satana, che ha sempre avuto
enorme importanza per la Chiesa, tanto che veniva chiamato
l’esorcismo minore. Contro quel nuovo rito ha protestato
pubblicamente anche Paolo VI. È stato peggiorato il rito del
nuovo benedizionale. Ho letto minuziosamente tutte le sue 1200
pagine. Ebbene, è stato puntigliosamente tolto ogni
riferimento al fatto che il Signore ci deve proteggere da
Satana, che gli angeli ci proteggono dall’assalto del demonio.
Hanno tolto tutte le preghiere che c’erano per la benedizione
delle case e delle scuole. Tutto andava benedetto e protetto,
ma oggi la protezione dal demonio non esiste più. Non esistono
più difese e neppure preghiere contro di lui. Lo stesso Gesù
ci aveva insegnato una preghiera di liberazione, nel Padre
nostro: "Liberaci dal Maligno. Liberaci dalla persona di
Satana". In italiano è stata tradotta in modo erroneo, e
adesso si prega dicendo: "Liberaci dal male". Si parla di un
male generico, di cui in fondo non si sa l’origine: invece il
male contro cui nostro Signore Gesù Cristo ci aveva insegnato
a combattere è una persona concreta: è Satana.
Lei
ha un osservatorio privilegiato: ha la sensazione che il
satanismo si stia diffondendo?
AMORTH: Sì. Tantissimo. Quando cala la fede aumenta la
superstizione. Se uso il linguaggio biblico, dico che si
abbandona Dio e ci si dà all’idolatria, se uso un linguaggio
moderno, dico che si abbandona Dio per darsi all’occultismo.
Lo spaventoso calo della fede in tutta l’Europa cattolica fa
sì che la gente si getti tra le mani di maghi e cartomanti,
mentre prosperano le sette sataniche. Il culto del demonio
viene reclamizzato a masse intere attraverso il rock satanico
di personaggi come Marilyn Manson, e viene dato l’assalto
anche ai bambini: giornali a fumetti insegnano la magia e il
satanismo. Diffusissime le sedute spiritiche, in cui si
evocano morti per averne risposte. Ora si insegna a fare
sedute spiritiche con il computer, con il telefono, con il
televisore, con il registratore ma soprattutto con la
scrittura automatica. Non c’è più nemmeno bisogno del medium:
è uno spiritismo “fai da te”. Secondo i sondaggi, il 37 per
cento degli studenti ha fatto almeno una volta il gioco del
cartellone o del bicchierino, che è una vera seduta spiritica.
In una scuola in cui mi avevano invitato a parlare, i ragazzi
hanno detto che la facevano durante l’ora di religione sotto
gli occhi compiaciuti dell’insegnante.
E
funzionano?
AMORTH: Non esiste distinzione tra magia bianca e magia nera.
Quando la magia funziona, è sempre opera del demonio. Tutte le
forme di occultismo, come questo grande ricorso verso le
religioni d’Oriente, con le loro suggestioni esoteriche, sono
porte aperte per il demonio. E il diavolo entra. Subito. Io
non ho esitato a dire immediatamente, nel caso della suora
uccisa a Chiavenna e in quello di Erika e Omar, i due ragazzi
di Novi Ligure, che c’era stato un intervento diretto del
demonio perché quei ragazzi erano dediti al satanismo.
Proseguendo l’indagine la polizia ha poi scoperto, in entrambi
i casi, che questi ragazzi seguivano Satana, avevano libri
satanici.
Su
cosa fa leva il demonio per sedurre l’uomo?
AMORTH: Ha una strategia monotona. Glielo ho detto, e lui lo
riconosce… Fa credere che l’inferno non c’è, che il peccato
non esiste ma è solo un’esperienza in più da fare.
Concupiscenza, successo e potere sono le tre grandi passioni
su cui Satana insiste.
Quanti casi di possessione demoniaca ha incontrato?
AMORTH: Dopo i primi cento ho smesso di contarli.
Cento? Ma sono tantissimi. Lei nei suoi libri dice che i casi
di possessione sono rari.
AMORTH: E lo sono davvero. Molti esorcisti hanno incontrato
solo casi di mali diabolici. Ma io ho ereditato la “clientela”
di un esorcista famoso come padre Candido, e quindi i casi
che lui non aveva ancora risolto. Inoltre, gli altri esorcisti
mandano da me i casi più resistenti.
Il
caso più difficile che ha incontrato?
AMORTH: Ce l’ho “in cura” adesso, e da due anni. È la stessa
ragazza che è stata benedetta ? non è stato un vero esorcismo
? dal Papa a ottobre in Vaticano e che ha creato scalpore sui
giornali. È colpita 24 ore su 24, con tormenti indicibili. I
medici e gli psichiatri non riuscivano a capirci nulla. È
pienamente lucida e intelligentissima. Un caso davvero
doloroso.
Come
si cade vittime del demonio?
AMORTH: Si può incappare nei mali straordinari inviati dal
demonio per quattro motivi. O perché questo costituisce un
bene per la persona (è il caso di molti santi), o per la
persistenza nel peccato in modo irreversibile, o per un
maleficio che qualcuno lancia per mezzo del demonio, o quando
ci si dedica a pratiche di occultismo.
Durante l’esorcismo di posseduti, che tipo di fenomeni si
manifestano?
AMORTH: Ricordo un contadino analfabeta che durante
l’esorcismo mi parlava solo in inglese, e io avevo bisogno di
un interprete. C’è chi mostra una forza sovrumana, chi si
solleva completamente da terra e varie persone non riescono a
tenerlo seduto sulla poltrona. Ma è solo per il contesto in
cui si svolgono, che parliamo di presenza demoniaca.
A lei
il demonio non ha mai fatto del male?
AMORTH: Quando il cardinale Poletti mi chiese di fare
l’esorcista io mi raccomandai alla Madonna: "Avvolgimi nel tuo
manto e io sarò sicurissimo". Di minacce il demonio me ne ha
fatte tante, ma non mi ha mai fatto nessun danno.
Lei
non ha mai paura del demonio?
AMORTH: Io paura di quella bestia? È lui che deve avere paura
di me: io opero in nome del Signore del mondo. E lui è solo la
scimmia di Dio.
Padre
Amorth, il satanismo si diffonde sempre di più. Il nuovo
Rituale rende difficile fare esorcismi. Agli esorcisti si
impedisce di partecipare a una udienza con il Papa a piazza
San Pietro. Mi dica sinceramente: cosa sta accadendo?
AMORTH: Il fumo di Satana entra dappertutto. Dappertutto!
Forse siamo stati esclusi dall’udienza del Papa perché avevano
paura che tanti esorcisti riuscissero a cacciare via le
legioni di demoni che si sono insediate in Vaticano.
Sta
scherzando, vero?
AMORTH: Può sembrare una battuta, ma io credo che non lo sia.
Non ho nessun dubbio che il demonio tenti soprattutto i
vertici della Chiesa, come tenta tutti i vertici, quelli
politici e quelli industriali.
Sta
dicendo che anche qui, come in ogni guerra, Satana vuole
conquistare i generali avversari?
AMORTH: È una strategia vincente. Si tenta sempre di attuarla.
Soprattutto quando le difese dell’avversario sono deboli. E
anche Satana ci prova. Ma grazie al cielo c’è lo Spirito
Santo che regge la Chiesa: "Le porte dell’inferno non
prevarranno". Nonostante le defezioni. E nonostante i
tradimenti. Che non devono meravigliare. Il primo traditore
fu uno degli apostoli più vicini a Gesù: Giuda Iscariota. Però
nonostante questo la Chiesa continua nel suo cammino. È tenuta
in piedi dallo Spirito Santo e quindi tutte le lotte di Satana
possono avere solo dei risultati parziali. Certo, il demonio
può vincere delle battaglie. Anche importanti. Ma mai la
guerra.
Deuteronomio 18:10-14
10 Non si trovi in mezzo a te chi fa passare
suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la
divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago,
11 né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la
fortuna, né negromante, 12 perché il SIGNORE detesta chiunque
fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli, il
SIGNORE, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi
a te. 13 Tu sarai integro verso il SIGNORE Dio tuo; 14 poiché
quelle nazioni, che tu spodesterai, danno ascolto agli
astrologi e agli indovini. A te, invece, il SIGNORE, il tuo
Dio, non lo permette.
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