Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
  Poesie domenicali di P. Benedetto
 

XIV Domenica del Tempo Ordinario A

 LA VITTORIA DEL MITE

Imparate da me che sono

mite e umile di cuore

(Mt 11,29)

 

Alla scuola del Signore si impara

la mansuetudine e la dolcezza;

io invece, conosco solo arroganza e ira,

voglia di dominio, per non essere soprafatto.

 

Bisogna incontrare il Signore,

fare esperienza della sua umile presenza,

per rinascere mite, semplice, piccolo

e gustare interiormente la sua vita.

 

Così Abramo diventa mansueto

dopo il travagliato percorso della fede.

Mosè, alla fine, è definito il più umile

di tutti gli uomini della terra,

 

dopo aver visto e rivisto Dio agire

in favore di quel popolo di schiavi:

i suoi portenti lo hanno soprafatto

fino a sentirsi un nulla davanti a lui.

 

E che dire di Davide: ha sempre

avuto cuore per il suo Signore;

il peccato non ha potuto distruggere

la bellezza dell’amore penitente.

 

Maria, umile serva dell’Umile,

del Figlio di Dio e servo di tutti.

Nell’Incarnazione si sente piccola,

disarmata davanti a Giuseppe suo sposo.

 

Invasa da strabiliante stupore

davanti all’umiltà della nascita di Gesù,

cresce un figlio che ha per missione

di redimere il mondo attraverso l’umiltà.

 

Umiltà, la porta che mi apre a Dio

e ai fratelli che si aspettano amore.

Per essa passa la carità che considera Dio

e gli altri superiori a se stessi.

 

L’umile si sottomette sempre a Dio

e volentieri ubbidisce ai comandamenti;

il piccolo ama essere povero e casto

perché si lascia condurre da Dio.

 

Il mite è sempre vittorioso, perché

lascia agire Dio che sempre trionfa;

l’umile è già nell’eternità: infatti,

egli vive sulla terra divinamente.

 

 Pben 6, vii, 2008

Mt 11, 25-30
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.
Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».

 

Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

 
   

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