Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
  Poesie domenicali di P. Benedetto
 

XIX Domenica del Tempo Ordinario A

 STRADA SULLA TEMPESTA

 Alla fine della notte, egli venne verso di loro camminando sulle acque

(Mt 14,25)

 

Le tempeste della notte affliggono

ogni uomo che attraversa il mare della vita.

Fantasmi notturni si innalzano minacciosi

per rendere ancora più insicuro il viaggio.

 

È come essere soli a remare controvento

e a difendersi dai mostri tenebrosi:

paure ancestrali che riemergono

ad ogni istante, quando appare la sofferenza.

 

All’improvviso eco un bagliore, confuso

e poi sempre più chiaro, il punto di approdo

e di pace, la meta del mio vagare:

Gesù risorto, il Signore, delle acque.

 

Abbaglio che mi fa dimenticare

la fossa profonda della morte,

speranza improvvisa che mi proietta

verso di Lui, meta nuova della vita.

 

Con slancio sicuro io incomincio

a camminare sull’impossibile,

attratto dalla sua voce irresistibile.

Ecco, Signore, io vengo verso di Te.

 

E i passi scivolano sulle onde minacciose,

ma per pochi tratti: la fede è stata

breve, come uno squarcio di luce

ed ora mi sento inghiottire dall’abisso.

 

È qui che la fede vacilla; quando

distolgo lo sguardo dalla speranza

e ritorno a camminare controvento,

si spegne la certezza della via sul mare.

 

Occorre una fiducia totale, perché

non avanzo che a piccoli tragitti

e non bastano per attraversare la morte,

nella notte di furiosa tempesta.

 

Quando cade l’impalcatura inadeguata,

finalmente imparo a gridare verso la luce,

a gridare più forte per avere più fede

e subito il Signore stende la sua mano pietosa.

 

Stupore inaudito: guardando sempre

verso di Lui, il cammino si fa più sicuro,

perché sull’onda galleggia la croce

che traghetta il naufrago verso l’approdo.

 

Ho imparato ad avanzare gridando

senza posa verso di lui; un grido

ininterrotto che si trasforma in pianto,

non di disperazione ma di fervore.

 

Solo la fede mi fa camminare sulle acque,

la speranza della vita mi proietta sicuro

verso l’Amore che mi attende sulla riva

per un presente, e già futuro, di pace.

 

pben 10, viii, 2008

 

 

Mt 14, 22-33
Dal Vangelo secondo Matteo

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

 

Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

 
   

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