Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
  Poesie domenicali di P. Benedetto
 

IX Domenica del Tempo Ordinario

SULLA ROCCIA

 è simile a un uomo saggio

che ha costruito la sua casa sulla roccia

(Mt 7,24)

 

Ansiosa ricerca di sicurezze,

travaglio dello spirito

la corsa verso la stabilità,

quando tutto è precario.

 

L’uomo si inventa ideali di vita

costruisce per sé castelli di sogno:

teoremi, scopi nobili ed elevati,

mentre il suo piede affonda.

 

Le sabbie mobili e insidiose del nostro

vivere, rendono tutto incerto e irrisorio;

eppure noi continuiamo a scavare

nel vuoto del nostro arido cuore.

 

La sicurezza viene solo da colui

che può garantire la vita per sempre;

Dio ha fatto l’uomo per l’eternità,

a sua immagine e immortale.

 

E ancora egli bussa alla porta

della storia babelica per portare

l’uomo alla stabilità del cuore

e all’univocità del senso della vita,

 

alla semplicità dell’affidamento

in colui che ha il suo trono

stabile lassù nel cielo e un amore

fedele e fruttuoso sulla terra.

 

Roccia viva è Cristo risorto,

perché ha calpestato la morte per noi.

La fenditura del suo cuore

accoglie e ripara il fuggitivo.

 

Un fiume d’acqua viva sgorga

dal suo costato aperto dall’amore;

in lui mi disseto, la sua Parola

mi alimenta, il suo sangue mi redime.

 

Ecco dove potrò costruire una casa,

sopra Cristo, roccia della mia salvezza!

Con lui, edifico sulla mansuetudine,

sul paziente amore e sulla carità.

 

Abito con sicurezza nel suo tempio;

è mille volte meglio che in una tenda

spazzata via dal vento del male,

che travolge empi e malfattori.

 

Rifugio sicuro sono le sue mura,

casa edificata con la sapienza

delle sue parole, con la certezza dei suoi

insegnamenti, con la pace del suo perdono.

 

È una città sopra il santo monte

che splende come un faro di speranza

per il mondo; la Gerusalemme del cielo

salda e compatta, splendente e preziosa.

 

Gesù è l’Agnello immolato,

seduto glorioso sul trono celeste,

ospite interiore che scalda

col suo amore il cuore di chi crede.

 

È lui la casa che regge per sempre,

roccia salda che i ricorsi della storia

non potranno travolgere: la sua tomba

è vuota, grembo aperto che genera ancora.

 

O Gesù, che io mi costruisca in te,

pietra angolare che avevo scartato.

Innalzami sulla roccia del tuo amore

e potrò praticare tutte le tue parole.

 

Pben 1, vi, 2008

 

Mt 7,21-27
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerò loro: "Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità!".
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

 

Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

 
   

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