Signore nostro Dio,
crediamo in te, Padre e
Figlio e Spirito Santo.
Perché la Verità non
avrebbe detto:
Andate, battezzate tutte
le genti nel nome del
Padre e del Figlio e
dello Spirito Santo,
se Tu non fossi Trinità.
Né avresti ordinato,
Signore Dio, che fossimo
battezzati nel nome di
chi non fosse Signore
Dio. E una voce divina
non avrebbe detto:
Ascolta Israele: Il
Signore Dio tuo è un Dio
unico, se Tu non
fossi Trinità in tal
modo da essere un solo
Signore e Dio. E se Tu
fossi Dio Padre e fossi
pure il Figlio tuo
Verbo, Gesù Cristo, e il
Vostro Dono lo Spirito
Santo, non leggeremmo
nelle Sacre Scritture:
Dio ha mandato il
Figlio suo, né Tu, o
Unigenito, diresti dello
Spirito Santo: Colui
che il Padre manderà in
mio nome e: Colui
che io manderò da presso
il Padre.
Dirigendo la mia
attenzione verso questa
regola di fede, per
quanto ho potuto, per
quanto tu mi hai
concesso di potere, ti
ho cercato ed ho
desiderato di vedere con
l'intelligenza ciò che
ho creduto, ed ho molto
disputato e molto
faticato. Signore mio
Dio, mia unica speranza,
esaudiscimi e fa sì che
non cessi di cercarti
per stanchezza, ma
cerchi sempre la tua
faccia con ardore. Dammi
Tu la forza di cercare,
Tu che hai fatto sì di
essere trovato e mi hai
dato la speranza di
trovarti con una
conoscenza sempre più
perfetta.
Davanti a Te sta la mia
forza e la mia
debolezza: conserva
quella, guarisci questa.
Davanti a Te sta la mia
scienza e la mia
ignoranza; dove mi hai
aperto ricevimi quando
entro; dove mi hai
chiuso, aprimi quando
busso. Fa' che mi
ricordi di te, che
comprenda te, che ami
te. Aumenta in me questi
doni, fino a quando Tu
mi abbia riformato
interamente.
So che sta scritto:
Quando si parla molto,
non manca il peccato,
ma potessi parlare
soltanto per predicare
la tua parola e dire le
tue lodi! Non soltanto
eviterei allora il
peccato, ma acquisterei
meriti preziosi, pur
parlando molto. Perché
quell'uomo di cui Tu
fosti la felicità non
avrebbe comandato di
peccare al suo vero
figlio nella fede,
quando gli scrisse:
Predica la parola,
insisti a tempo e fuori
tempo. Non si dovrà
dire che ha molto
parlato colui che non
taceva la tua parola,
Signore, non solo a
tempo, ma anche fuori
tempo? Ma non c'erano
molte parole, perché
c'era solo il
necessario. Liberami, o
mio Dio, dalla
moltitudine di parole di
cui soffro nell'interno
della mia anima misera
alla tua presenza e che
si rifugia nella tua
misericordia. Infatti
non tace il pensiero,
anche quando tace la mia
bocca. Se almeno non
pensassi se non ciò che
ti è grato, certamente
non ti pregherei di
liberarmi dalla
moltitudine di parole.
Ma molti sono i miei
pensieri, tali quali Tu
sai che sono i
pensieri degli uomini,
cioè vani.
Concedimi di non
consentirvi e, anche
quando vi trovo qualche
diletto, di condannarli
almeno e di non
abbandonarmi ad essi
come in una specie di
sonno. Né essi prendano
su di me tanta forza da
influire in qualche modo
sulla mia attività, ma
almeno siano al sicuro
dal loro influsso i miei
giudizi, sia al sicuro
la mia coscienza, con la
tua protezione.
Parlando di Te un
sapiente nel suo libro,
che si chiama
Ecclesiastico, ha detto:
Molto potremmo dire
senza giungere alla
meta, la somma di tutte
le parole è: Lui è tutto.
Quando dunque arriveremo
alla tua presenza,
cesseranno queste
molte parole che
diciamo senza giungere a
Te; Tu resterai,
solo, tutto in tutti,
e senza fine diremo una
sola parola, lodandoti
in un solo slancio e
divenuti anche noi una
sola cosa in Te.
Signore, unico Dio,
Dio-Trinità, sappiano
essere riconoscenti
anche i tuoi per tutto
ciò che è tuo di quanto
ho scritto in questi
libri. Se in essi c'è
del mio, siimi
indulgente Tu e lo siano
i tuoi. Amen.